giovedì 13 dicembre 2007

L'italietta

Ho rassegnato le mie dimissioni, si è già detto. Rimetto anche nelle mani del Presidente la mia nomina e mandato a Segretario Generale di ...(Paperopoli), anche se il nome vero è molto più altisonante e i facenti parte si autocelebrano, tronfi e arroganti.
Oltre che Segretario Generale, ero anche ghost writer di Monsieur le Prèsident; una volta si diceva scribacchino di corte. In buona sostanza scrivevo lettere e discorsi che venivano poi puntualmente letti male o semplicemente infarciti di errori. Ebbene, il PRESIDENTE si trova a dover scrivere al Segretario Generale dimissionario i suoi ringraziamenti per l'apporto dato alla categoria, per l'impegno dimostrato, per la fattiva collaborazione e a formulare i suoi più sinceri auguri ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. bla bla bla....
Dunque il Segretario Generale scriverà a se stesso una lettera, a firma del Presidente, piena di elogi. Insomma, se la canta e se la suona.
Un po' come quando il controllato è anche controllore (e non è una metafora da pendolari).

1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

però, lucaccì, lo ammetterai: è meraviglioso tutto questo. sei stato così a lungo a contatto con la kafka ché ormai puoi dire d'esserne diventato immune. un giorno, promettimelo, scriverai di tutto questo.
ze

19 dicembre, 2007  

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