sabato 7 giugno 2008

Underworld

...Lockman guarda la casa base dall'altra parte del diamante. Il doppio che ha battuto è ancora una presenza nel petto, si attenua scoppiettando là dentro, un ricordo corporeo che fa rivivere il momento. Tiene gli occhi fissi sull'apertura dei deltoidi tra le ginocchia del ricevitore [...].
Nei box J. Edgar Hoover stacca la pagina di una rivista che gli è rimasta appiccicata alla spalla. Sulle prime è irritato che l'oggetto sia entrato in contatto con il suo corpo. Poi gli cade l'occhio sulla pagina. E' la riproduzione a colori di un quadro popolato di figure medioevali morte o moribonde - un paessaggio di visionaria distruzione e rovina. [...]. Sulla terra rosso-bruna, eserciti di scheletri in marcia. Uomini impalati su lance, penzolanti da forche, sventrati su ruote di tortura chiodate fissate in cima ad alberi spogli, corpi spalancati per i corvi. Morti che vanno formando legioni dietro a scudi fatti di coperchi di bare. La morte stessa in groppa a uno scarno ronzino, è assetata di sangue, falce in pugno, pronta a colpire mentre spinge frotte tormentate di gente verso l'entrata di una botola infernale, una costruzione stranamente moderna che potrebbe essere un tunnel della metropolitana o il corridoio di un ufficio. Sullo sfondo un cielo cinereo e navi in fiamme. Edgar capisce subito che la pagina viene da Life e cerca di indignarsi, si chiede perchè una rivista che si chiama Life dovrebbe riprodurre un quadro di tali fosche e spaventose dimensioni. Ma non riesce a staccare gli occhi dalla pagina.
[...]
Prima che il momento possa travolgerlo, la palla ricompare, con le cuciture che roteano visibilmente tanto è vicina, e rimbalza di sbieco da un pilone - mani che balenano dappertutto.
[...]
Morti che sono venuti a prendere i vivi. Morti avvolti nel sudario, reggimenti di morti a cavallo, uno scheletro che suona l'organetto. Edgar si è fermato nel corridoio per affiancare le due pagine combacianti della riproduzione. La gente sta scavalcando i sedili, lancia grida rauche alla volta del campo. Lui resta fermo con gli occhi fissi sulle pagine. Non si era accorto di avere solo metà del quadro finchè non è arrivata svolazzando anche la pagina di sinistra, offrendogli la fugace visione di un terreno marrone ruggine e di un paio di uomini scheletrici intenti a tirare le corde di una campana. La pagina ha sfiorato il braccio di una donna ed è volata contro il petto di Edgar timorato di Dio.
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Edgar legge le didascalie sulla pagina di sinistra. Questa è un' opera del sedicesimo secolo dipinta da un maestro fiammingo, Pieter Bruegel, e si intitola Il triondo della morte. [...] Osserva la carretta dei condannati a morte piena di teschi. E' fermo nel corridoio e guarda l'uomo inseguito dai cani. Guarda il cane macilento che mordicchia il neonato tra le braccia della madre morta. Sono segugi lunghi, scarni e famelici, sono cani da guerra, cani dell'inferno, segugi da fosssa comune infestati dai parassiti, da tumori canini e cancri canini. Il caro Edgar senza-germi, l'uomo che ha installato in casa un impianto di filtraggiodell'aria per vaporizzare le particelle di polvere - è affascinato da ulcere, lesioni e corpi macilenti a pato che il suo contatto con la fonte sia puramente figurativo. Trova una seconda donna nel mezzo della scena, cavalcata da uno scheletro. La posizione è inequivocabilmente sessuale. Ma è proprio sicuro Edgar che sia una donna quella che viene montata e non un uomo? E' fermo nel corridoio circondato da gente festante e ha gli occhi fissi sulle pagine. Il quadro possiede un'immediatezza che Edgar trova strabiliante. Sì, i morti isi accaniscono sui vivi. Ma poi incomincia ad accorgersi che i vivi sono peccatori. Giocatori di carte, amanti libidinosi, vede il re in manto di ermellino con le sue ricchezze ammassate dentro barilotti. I morti sono venuti a svuotare le borracce ricolme di vino, a servire un teschio sul piatto di portata a una tavolata di notabili. Vede ingordigia, lussuria e cupidigia.
[...]
Don De Lillo Underworld, Einaudi

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