Curri curri guagliò
E lo spigolo si è negato ancora una volta, sempre più vicino. Arriviamo all'alpe e tutto si copre di nuvole, durante la notte, poi, scende una pioggia abbastanza forte da svegliarmi nonostante i tappi. Così facciamo colazione con calma e con la co(r)da tra le gambe decidiamo di scendere a valle. Usciamo dal bagnato e commettiamo il primo errore: non puntiamo verso una falesia sulla strada più o meno nota, continuiamo a scendere e commettiamo il secondo: non scegliamo la falesia di casa per un pomeriggio facile e tranquillo. Continuo a sfogliare la guida e trovo Pontemaglio, 3 vie lunghe di placca abbordabili per gradi e numero tiri...poi leggo i nomi e la scelta è obbligata:Se non fosse che:
- l'avvicinamento è verticale su un sentiero che scompare mangiato dalla vegetazione (leggi rovi, felci e alberi caduti)
- l'avvicinamento dura 1 ora (complici le continue perdite di orientamento e la mancanza di machete)
- fa un caldo umido stile foresta equatoriale
Mentre saliamo appare sempre più palese che la via del fido Stoppini forse non è mai stata ripetuta. Chissà perchè poi?
Arriviamo finalmente a calzare le scarpette e si parte su placche ben chiodate, peccato che abbiamo circa la metà dei rinvii previsti e le scarpe sono quelle comode (cioè non ti fidi a fare i passi). In breve (metà del secondo tiro) il tutto finisce così:La prossima volta, in caso di maltempo "improvviso", l'alternativa secca sarà tornare a casa a leggere un libro in poltrona, per non ritrovarsi con all'attivo un tiro e mezzo di corda in due giorni conciati come Paolo.
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