lunedì 21 marzo 2011

Rock classics

Finalmente metto mani e piedi su roccia che trasuda storia, do forma al pensiero del classico che mi rigira nella testa da un po'. Comincio così, con la Cassin al Medale un viaggio che vorrei lungo e intenso, seguendo i sogni di chi, visionario, per primo ci ha creduto e ci è passato. La via è un esempio brillante di logica, affrontando i punti deboli della parete e di coraggio, superando una parete inviolata. La via è unta a dovere, testimoniando le ripetizioni lungo questi ottanta anni passati e sfiora il V+, che ottanta anni fa era un brivido lungo la schiena; la via è vecchia, a dedurre dai pochi chiodi usati e che la richiodatura ha rispettato.

Mentre salivo ho goduto ogni passo, anche quando ero dentro un canale erboso, contento di essere esattamente lì, con Paolo, in una pagina dell'alpinismo.

Domenica

Metto dietro pianura e pioppi, ordinati in file.
Vado dove l'orizzonte è più vicino, dove per andare avanti bisogna guardare in su.